Wednesday, 21 April 2021 16:07

Next Generation EU, i fondi da soli non bastano: ecco cosa serve ai giovani

Written by Alessandra Feduzi
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È noto ai più che l’Europa a seguito della pandemia da Covid-19 ha stanziato una quantità di fondi come mai prima nella storia dell’Unione a favore dei giovani, che rappresentano, in tal modo, chiaramente la priorità del Next Generation EU. Il 24 marzo scorso alla Camera dei Deputati è stato presentato l’intergruppo parlamentare “Next generation Italia per l’equità intergenerazionale e le politiche giovanili”.

L’obiettivo di questo gruppo è di discutere e confrontarsi sulle misure idonee da adottare a sostegno delle nuove generazioni con proposte innovative concrete per la formazione, l’occupazione e l’emancipazione giovanile da inserire nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Al gruppo hanno aderito oltre 57 tra deputati e senatori di tutte le forze politiche, segno che la politica ha colto l’urlo silenzioso di tanti ragazzi che chiedono al Parlamento di occuparsi di loro attraverso la destinazione di fondi che amplino i settori di formazione rispondendo, così, alle nuove richieste del mercato del lavoro, nonché norme che facilitino l’ingresso in tale mondo. Oggi più che mai è di fondamentale importanza garantire e disciplinare il ricambio generazionale nel settore lavorativo: i senior hanno il dovere di trasmettere la loro expertise ai junior che, in cambio, hanno una capacità d’uso della tecnologia che generalmente è minore in chi lavora da tanti anni. 

Il Ministro per le Politiche Giovanili, al fine di acquisire elementi informativi sul PNRR, ha coinvolto i giovani italiani a partecipare ad una consultazione aperta dal Dipartimento per le politiche giovanili ed il servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Agenzia Nazionale Giovani (ANG). Ottima l’iniziativa, ma ciò non è lontanamente sufficiente. Per risolvere il problema occupazionale è di fondamentale importanza interpellare il settore imprenditoriale, le associazioni di categoria, gli ordini professionali. Solo chi è all’interno può conoscere quali sono le questioni da affrontare e le figure necessarie per fronteggiare i cambiamenti che la globalizzazione, unita alla pandemia, ha introdotto nel mondo lavorativo.

Attualmente servono persone con profili estremamente versatili, ma altamente specializzati, che sempre con più frequenza né la scuola, né le università, tuttora spesso ancorate alle vecchie concezioni di insegnamento legate a piani di studi obsoleti, sono in grado di fornire al settore del lavoro. 

È il momento di concentrare tutte le energie per la crescita futura del nostro paese. Ora o mai più!

 

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