Thursday, 11 March 2021 15:50

Giovani, lavoro e fondi europei: la chance del Next Generation EU

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di Alessandra Feduzi Fernàndez - La realtà che vivono oggi molti giovani non è facile: cercare lavoro è sempre più complesso. I mestieri classici sono ormai troppo gettonati e, per questo, devalorizzati a livello retributivo.

Il covid-19 ha, poi, cambiato l’esecuzione dell’attività lavorativa in molti settori: lo smart-working, o lavoro agile che dir si voglia, è diventato la principale modalità di svolgimento, mutando, di fatto, l’organizzazione di molte attività e imprese che si sono rese conto della quantità di tempo e delle risorse economiche che si risparmiano con questo sistema. In tutto ciò, però, i giovani sono coloro che perdono di più. Chi assume, infatti, preferisce investire su persone già avviate, con una certa esperienza e che possano operare indipendentemente. L’ingresso nel mondo del lavoro viene, così, ulteriormente ritardato e, quando avviene, invece, spesso è sottopagato.

L’Unione Europea ha, pertanto, sviluppato un piano, il Next Generation Eu, con il quale alloca un certo numero di risorse per ogni Stato membro al fine di consentirgli di procedere con tutte le riforme necessarie a modernizzare il mondo del lavoro. Ogni paese dovrà investire sulla formazione di figure competenti ed attualizzare, così, il comparto lavorativo. In Italia i cambiamenti che devono essere apportati sono molti e questa è una delle sfide più grandi che l’attuale governo è chiamato a sostenere.

Come sempre nessuno andrà a bussare alla porta delle nuove generazioni, ma saranno loro che dovranno alzare le antenne, informarsi e documentarsi per saper cogliere le nuove opportunità, compresi tutti i fondi europei che la Commissione europea mette a disposizione dei giovani sulla sua pagina internet. Ad esempio, i progetti del Fondo Sociale Europeo sostengono gli under 35 che non sanno bene come muoversi per trovare lavoro, tramite una fase di orientamento professionale individuale, insegnando loro a redigere un CV e preparandoli a sostenere un colloquio di lavoro. Spesso, inoltre, li seguono durante tutto il processo di ricerca di un posto di lavoro fino ai primi mesi di inserimento. In tutta Europa, il Fondo Sociale Europeo sta finanziando migliaia di progetti e programmi per aiutare chi si affaccia al mondo del lavoro ad ottenere il know-how e le opportunità necessarie per trovare la collocazione più idonea. Altri fondi sono stanziati dal programma Erasmus +, gestiti a livello centrale dall'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA), o dalle agenzie nazionali nei singoli paesi. Anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali partecipa, per le tematiche di propria competenza, alla negoziazione e alla trasposizione a livello nazionale delle normative europee, elabora strategie congiunte con gli altri Stati membri e contribuisce alla diffusione di buone pratiche.

I fondi ci sono, l’Europa c’è, i giovani anche, ma sta solo a loro rimboccarsi le maniche per cercare ed ottenere il lavoro che desiderano che sia conforme alla loro personalità e competenze. Il fallimento non è un successo, ma fa parte del successo. Quando ci si mette in gioco potrà non andare bene la prima occasione, si potrà cadere più volte, l’importante è sapersi sempre rialzare e non perdere mai fiducia in se stessi mantenendo un’attiva curiosità ricercando sempre le opportunità.

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