Monday, 19 April 2021 15:30

Un anno di covid: ripercorriamo le tappe (parte II)

Written by ViviAmo Fiumicino
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PREFAZIONE

Il presente articolo è suddiviso in capitoli in base alle aree tematiche trattate e per tale motivo, risulta alquanto lungo, come lungo è stato questo primo anno di pandemia, il quale richiede tutto il nostro rispetto, in termini umani, per le migliaia di persone venute a mancare e per le drammatiche conseguenze economiche prodotte, meritando oltremodo, una ricostruzione articolata e il più possibile oggettiva, pur accompagnata da considerazioni e osservazioni, di quanto sia accaduto in questo periodo.

Per leggere la prima parte, clicca qui.

III.-Il comportamento degli italiani, nei confronti delle restrizioni.

Nonostante tutto, complessivamente e forse per la prima volta, gli italiani hanno avuto una condotta all'altezza di una situazione di eccezionale emergenza che come questa ancora in corso richiedeva.

È stato chiesto loro di affidarsi alla scienza e l'hanno fatto, di osservare quindi i periodi di quarantena, di isolamento fiduciario, di effettuare i tamponi anche con ore e ore di file, di limitare gli spostamenti, di non andare a fare visita a parenti e amici, a volte anche ai propri genitori, di non poter assistere un familiare in ospedale anche quando si trattava degli ultimi attimi di vita, di rinunciare a tutte quelle situazioni del quotidiano, che tanti effetti benefici producono sia al fisico che all'animo, concedendo loro in un certo senso, la possibilità di sopravvivere sì, ma non di vivere.

Con il passare dei mesi però, quel sentimento di speranza presente nei primi tempi del lockdown, è andato scemando. Se all'inizio abbiamo assistito ai canti dai balconi, agli striscioni riportanti l'augurio "Andrà tutto bene" corredato da  arcobaleni, ai tricolori fieramente esposti e fatti  sventolare al vento, in generale quindi ad rinnovato senso di unione e di appartenenza al nostro Paese, piano piano invece, si è assistito all'insorgenza di altri sentimenti, quali sconforto, esasperazione, rabbia, rassegnazione e  purtroppo cosa ancor più grave l'essersi abituati alla nuova condizione di vita impostaci, a seguito delle necessarie misure restrittive.

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IV.-La campagna vaccinale e relativi effetti collaterali

A tutto questo, si è aggiunta la campagna vaccinale, non obbligatoria se non ultimamente solo per alcune categorie professionali, la quale sta subendo rallentamenti di varia natura, come i diversi stop imposti al vaccino di Astra Zeneca, ritenuto sospetto responsabile di effetti collaterali gravi, quali trombosi. Al di là di probabili guerre commerciali fra case farmaceutiche e da ipotetiche pressioni, per favorire la vendita di vaccini più costosi ai danni di quelli con prezzi più popolari, gli esperti  affermano che quei pochi casi di trombosi, verificatisi dopo la somministrazione del vaccino, peraltro non solo di quello sopra menzionato, statisticamente costituiscono un rischio accettabile, essendo in percentuale solo lo "zero virgola". Ma dietro a questi numeri, dietro a questa virgola, ci sono vite spezzate, ci sono persone che prima di quella fatale somministrazione, godevano di buona salute, ma se vale il principio, che sacrificare qualche individuo, per salvare milioni di persone, sia giusto, di certo non si sposa con altri principi,  di uguaglianza e di pari opportunità, affinché nessuno sia lasciato indietro o addirittura utilizzato come vittima sacrificale. Del resto non ci si può meravigliare, se all'inizio della pandemia da più parti e anche da fonti esperte o presunte tali, si affermava che il covid-19 interessasse solo  gli anziani e che potesse essere letale solo per loro o anche per chi avesse delle patologie gravi pregresse, come se per tale motivo, fossero quindi stati meritevoli di una dipartita anticipata. Va detto inoltre, che ogni vaccino prima della sua commercializzazione sul mercato, ha delle fasi e dei tempi a volte anche molto lunghi, mediamente che vanno dai 6 agli 8 anni, che in via straordinaria possono essere abbreviati, ma di certo nemmeno un anno di sperimentazione, seppur la ricerca scientifica mondiale abbia concentrato tutte le risorse economiche e le energie disponibili, per riuscire a trovare un antidoto per questo particolare coronavirus, oltretutto forse  non efficace per le sue diverse varianti e mutazioni, obiettivamente sembra un tempo troppo esiguo e che eventuali altri effetti, potrebbero ancora celarsi e palesarsi negli anni a venire.

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