di Alessandra Feduzi
Green pass e vaccini
Ormai è noto che il decreto legge “Green pass bis” ha reso obbligatoria la certificazione verde su tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, nelle fabbriche, negli uffici, negli studi professionali, con vigenza dal prossimo 15 ottobre.
L’obiettivo è incentivare le vaccinazioni sui soggetti indecisi che non l’hanno ancora effettuata, prima che, con l’arrivo dell’inverno, risalga la virulenza del coronavirus. Il premier Mario Draghi ha affermato che tale provvedimento è «un decreto per continuare ad aprire il Paese».
Tante le novità nel mondo del lavoro.
Il personale che ha l’obbligo del Green Pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, viene considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della Certificazione Verde.
Sono state previste sanzioni pecuniarie e la sospensione dopo cinque giorni di assenza per i dipendenti pubblici, mentre le stesse misure vigeranno dal primo giorno per i lavoratori del settore privato. Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o provvigione.
Viene comunque mantenuto il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro in quanto non è previsto il licenziamento.
Per i lavoratori che saranno colti in mancanza di Certificazione sul luogo di lavoro, viene prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro, ferme restando le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza.
L’obbligo di Green pass ricade anche in capo a magistrati e personale amministrativo per l’accesso alle aule di giustizia, ma ciò non vale non per gli avvocati e gli altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia, testimoni e parti del processo. Ciò anche se è stato stabilito che l’obbligo scatta anche per le partite Iva. Vuol dire che il pass vale anche per gli studi professionali e per i fornitori.
Esteso l’obbligo della certificazione anche ai titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice.
Intanto da alcuni sondaggi effettuati oltreoceano da The Harris Pole, è emerso che il 33% dei vaccinati ha tolto il saluto ad amici e parenti no vax. A stupire è che la percentuale più alta di coloro che hanno scelto di prendere drastici provvedimenti nei confronti dei non vaccinati, siano i giovanissimi, i cosiddetti appartenenti alla Generazione Z (il 47% ha in qualche modo tagliato i legami); a seguire i Millennial (53%), i Democratici (46%), le persone che vivono negli Stati Uniti occidentali (43 %), gli americani nelle aree urbane (48%) e gli occupati (42%).
Segno che, dolenti o nolenti, questo virus ha cambiato le nostre abitudini ed il modo di pensare. Ciò inevitabilmente si riversa sulle relazioni personali creando delle nette divisioni.