SI CERCANO GIOVANI PER LA PARROCCHIA DI TORRE CLEMENTINA: intervista al parroco
Il covid ha colpito e messo in difficoltà tutti i settori, tra questi anche la chiesa. Abbiamo intervistato il parroco della chiesa Santa Maria della Salute, di Torre Clementina, padre Leonardo e questo è ciò che ci ha raccontato della situazione prima e dopo il lockdown.
Avete avuto restrizioni per quanto riguarda il numero di persone che potevano entrare in chiesa?
Attualmente nella nostra chiesa possono entrare 62 persone, cioè 2 per banco e in più qualche sedia in giro per la chiesa. Se ci sono, però, nuclei familiari o conviventi il numero aumenta, in quel caso nel banco possono entrare anche 4 persone. Se sono invece sconosciuti devono mantenere le distanze. Inoltre ci raccomandiamo di non stare in piedi davanti all’ingresso, proprio per non creare assembramento, che avviene soprattutto quando ci sono funzioni funebri. In chiesa riusciamo a mantenere le distanze, ma l’assembramento più importante si crea fuori sul marciapiede, dove, in qualità di sacerdoti, non possiamo fare nulla
Ci sono stati momenti della liturgia in cui avete dovuto fare delle modifiche per evitare contatti? Nel momento, per esempio, dell’eucarestia e delle offerte. Lei deve portare la mascherina sempre?
Durante la celebrazione, anche noi sacerdoti, dovremmo tenere la mascherina. Quando siamo però sull’altare e quindi distanti dalle persone e dai fedeli, la possiamo togliere. Quando distribuiamo la comunione, ci igienizziamo prima le mani e mettiamo la mascherina. Passiamo per i banchi, o se la gente è poca, si mette in fila rispettando la distanza di un metro uno dall’altro. Anche noi cerchiamo di collaborare affinchè, almeno in chiesa, il virus non si espanda. Fino ad adesso non abbiamo avuto contagi in chiesa. Per quanto riguarda il catechismo, abbiamo dovuto fare classi più piccole, con un numero più piccolo di ragazzi, perciò sono aumentanti gli orari.
Come avete affrontato a maggio il periodo delle comunioni? E come siete organizzati attualmente per le diverse cerimonie, battesimi e matrimoni?
Le prime comunioni ci sono state a maggio e inizio giugno. Abbiamo dovuto fare diversi turni. Per poter far entrare tutti i genitori ed anche i nonni in chiesa, abbiamo fatto gruppi piccoli, un turno alle 10 e uno alle 12. In questo modo abbiamo fatto sì che tutti i parenti fossero presenti e siamo riusciti ad accontentare tutti., rispettando le norme anti-assembramento. Ovviamente, tutti indossavano la mascherina, solamente al momento della mascherina abbiamo chiesto ai bambini di togliersela, anche per avere un ricordo della prima comunione come si deve, per fare una foto di gruppo tutti insieme.
Nota differenze tra il periodo prima del lockdown e il periodo attuale in chiesa?
Essendo arrivato in questa parrocchia ad ottobre dello scorso anno non sono in grado di fare un confronto rispetto il periodo prima del lockdown, posso però dire che da dove vengo, dalla parrocchia Beata Vergine Maria Immacolata, alla Giustiniana, una domenica durante una messa dei bambini siamo arrivati a 400 persone, mentre dopo la pandemia e con le restrizioni si arrivava a 140/150 persone. Quindi, c’è stata una diminuzione delle persone in chiesa. A tal proposito fare una considerazione: forse ci si aspettava qualcosa di più dopo la restrizione che in chiesa non si poteva entrare. Evidentemente, noi sacerdoti, abbiamo toccato con mano e dobbiamo riflettere su questo, sul fatto che forse non c’è tutta quella religiosità nel popolo italiano, anche se il 90 % è battezzato, ma la frequenza è diminuita drasticamente. Questo si ripercuote sia a livello liturgico, a livello spirituale e possiamo dire, facendo una battuta, anche a livello economico, in quanto la chiesa si mantiene con le offerte delle persone che vengono in chiesa e le offerte sono diminuite, proviamo comunque ad andare avanti lo stesso.
Cosa pensa dei giovani e dell’approccio che hanno alla chiesa? Quanti sono i giovani che la domenica vengono in chiesa?
Posso dire che i giovani, purtroppo, non ci sono, a parte un gruppetto di scout. Quando ero alla Giustiniana, e alla Madonnella, un bel gruppo di giovani mi ha sempre seguito, qui invece, un po' per la pandemia, un po' per altre cause, giovani come gruppo non ce ne sono, ma anche singolarmente se ne vede qualcuno in maniera sporadica. I giovani si stanno allontanando molto dalla pratica religiosa e le cause possono essere diverse, forse noi preti non gli facciamo gustare a pieno la chiesa o non annunciano come si deve la parola del Signore, non li entusiasmiamo.