Articolo di "Viviamo Fiumicino"
Uno degli argomenti, che negli ultimi tempi, più di tutti sta polarizzando l'attenzione degli italiani, è sicuramente la questione legata alla certificazione verde covid 19, meglio conosciuto come Green pass. La sua introduzione da parte del Governo, necessaria a chi ne sia dotato, per poter accedere in determinati luoghi e in determinati contesti lavorativi e non, ha registrato nel tempo delle modifiche, tanto che nelle ultime ore, si parla di una sua estensione anche ai dipendenti pubblici, ai gestori e dipendenti di attività commerciali aperte al pubblico, per le quali sia prevista l'esposizione del certificato da parte dei frequentatori, ai lavoratori delle imprese in genere.
Se escludiamo, per il momento, i lavoratori autonomi e liberi professionisti, quali commercialisti e avvocati, questi ultimi peraltro, se dovessero accedere ai tribunali, dovrebbero essere muniti di Green pass e se a queste categorie, aggiungiamo gli under 12 e le persone, che per stato di salute, hanno diritto all'esenzione vaccinale, sta a significare che se non si tratta di OBBLIGO SANITARIO nazionale, il decreto in approvazione in Parlamento, ci va molto vicino. Al di là delle posizioni esistenti tra la popolazione, tra i favorevoli alla vaccinazione e i contrari a questa particolare fattispecie, perché magari in fase sperimentale, e quindi non necessariamente facenti parte della schiera dei "no vax", il dubbio che a nostro avviso rimane è insito non tanto nell'essere favorevoli alla vaccinazione di massa, bensì nel fatto che l'introduzione e l'utilizzo del Green pass, sia una misura corretta e oppurtuna, oltre che lecita. Tale ultimo aspetto, si configura in quanto limitando fortemente le libertà di spostamento e di accesso a luoghi e mezzi di trasporto, ma evidentemente situazioni a cui liberamente il singolo individuo, può rinunciare, si sta praticamente obbligando le persone a vaccinarsi, salvo che sottoporsi a continui tamponi, cosa possibile nella teoria, ma non nella pratica per costi e per tempi, andando nella direzione di forte contrasto con il diritto al lavoro, che va garantito a chiunque in uno Stato civile e sancito peraltro già dall'articolo 1 della nostra Costituzione, che recita:" L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul LAVORO" oltre che ribadito dall'art. 4 sempre della Legge suprema, in cui "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al LAVORO e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto". Si denota un ragionevole dubbio, che questo strumento, sia più una misura di natura politica, piuttosto che sanitaria, in quanto dal punto di vista di quest'ultimo aspetto, le misure atte a contenere i contagi da covid 19 e non il covid stesso, visto che un vaccinato non è immune, bensì può contrarre il virus e a sua volta può contagiare, sono le tre regole basilari, ovvero mascherina protettiva, igienizzazione delle mani e distanziamento interpersonale, che tanto hanno funzionato lo scorso anno, non solo raccomandate soltanto, ma anche imposte per alcuni ambienti, pena sanzioni e altri provvedimenti. La perplessità su questo strumento oltre che di legittimità quindi, è anche di merito, nel senso che lo scopo del Governo è quello o ancora quello di prevenire i nuovi contagi, puntando sempre su queste tre regole fondamentali, anche per impedire la creazione e la diffusione di nuove varianti del covid, oppure la vaccinazione di massa, la quale non rende immuni e non impedisce la diffusione del virus, sebbene statisticamente dovrebbe contenere i suoi effetti, ma non si conoscono gli effetti nel lungo periodo, apportati dagli stessi vaccini nelle persone? Fa male inoltre, ascoltare le parole di esperti scientifici e anche di esponenti politici, con le quali in maniera lapidaria, condannano chi decide in autonomia di non sottoporsi a vaccinazione, proponendo addirittura l'addebito di un loro eventuale ricovero in strutture ospedaliere, per non andare a gravare sul sistema sanitario nazionale. Forse questi "eminenti" personaggi, dimenticano che ogni persona deve vedere tutelato il diritto alla salute e alle cure laddove necessario, come previsto dall'art. 32 della Costituzione oltre al fatto, che ogni cittadino in qualità di contribuente, paga le imposte che comprendono anche quelle che confluiscono alla sanità pubblica. Gli stessi, dimenticano inoltre tutti gli sprechi di soldi pubblici, specialmente perpetrati per anni dalla sanità pubblica, ovviamente da parte di certa classe politica e di certi dirigenti sanitari a diverso livello, come il caso delle siringhe acquistate ad un prezzo decuplicato rispetto al loro valore di mercato, come anche il caso delle mascherine protettive durante il primo lockdown. Stupiscono poi le dichiarazioni di alcuni importanti esponenti del Governo, che nonostante ad oggi sia vaccinato oltre il 72% della popolazione vaccinabile, che si va verso l'estensione del Green pass come sopra menzionato e che si valuta addirittura l'obbligo vaccinale per arrivare a quota 90% di vaccinati, peraltro l'Italia sarebbe l'unico Paese europeo, ad introdurre un trattamento sanitario di massa obbligatorio, non si escludono paradossalmente ulteriori lockdown, se ritenuti necessari. Da più parti si richiama al senso di responsabilità, da parte dei cittadini, considerando che il sottoporsi alla vaccinazione, sia un atto d'amore, sia un dovere morale e civico, trascurando però i ragionevoli dubbi, che rimangono in una fetta di popolazione, che ancora non si è vaccinata, ma anche fra moltissimi che non hanno esitato a sottoporsi a vaccinazione, ma che comunque nutrono perplessità riguardo le contraddizioni di tutta la gestione, prima del covid e ora del Green pass, su tutte il fatto che non serve ai parlamentari per accedere alle Camere , alimentando così sia la sfiducia e la bassa considerazione verso le istituzioni per il particolare approccio verso l'intera questione, che verso quella scienza a cui ci è stato chiesto di affidarsi, ma che analizzando le posizioni dei suoi migliori esponenti o presunti tali, che hanno avuto modo di collaborare ed essere referenti governativi in quanto esperti virologi, infettivologi, ..., da quasi due anni a questa parte, hanno detto tutto e il contrario di tutto.