Fiumicino aspetta le sue Idrovore. Sono passati ormai ben cinque anni da quando, nel 2015, l’Autorità di distretto dell’Appennino centrale ha emanato il decreto n. 58 sul vincolo di alluvione per Isola Sacra, facendo scattare un allarme non indifferente per gli oltre 35mila abitanti dichiarati a rischio. Un problema che, in un lustro, non è stato mai concretamente risolto, nonostante i palliativi interventi politici mai realmente efficaci.
L’arrivo della stagione invernale non consente ulteriori rinvii, né ammette incertezze. Con il mese di novembre alle porte, l’imminente inizio della stagione delle piogge impone alle giunte regionali e comunali operazioni celeri. In ballo, in primis, c’è la sicurezza dei cittadini di Fiumicino. In realtà, bisognerebbe indagare in prima istanza i motivi degli attuali ritardi su delle delibere già ratificate. Sono trascorse diverse settimane da quando, il 13 agosto scorso, il consorzio di Bonifica litorale Nord ha approvato in via d'urgenza i lavori di ristrutturazione dell'impianto idrovoro di Isola Sacra. Inoltre, esiste un altro progetto che prevedrebbe l’istallazione di idrovore totalmente nuove e moderne, con portata nettamente maggiore; purtroppo però da tempo ristagna sul sito internet del Consorzio, senza che mai realmente ne sia stata attuata la realizzazione. Chiaramente, intervenire oggi non sarà facile. A spaventare sono le numerose restrizioni causate dalla seconda ondata di Coronavirus che sta costringendo il paese a nuovi sacrifici. Ma tutto questo ritardo non è che conseguenza delle interminabili attese e procrastinazioni maturate in “tempi di pace”. L’amministrazione comunale targata Montino e quella regionale guidata da Nicola Zingaretti sono dunque con le spalle al muro. Fiumicino e i suoi cittadini attendono risposte sui tempi di intervento e, sopratutto, che per la zona di Isola Sacra si trovi un’efficace soluzione a un problema che mette a rischio un’intera comunità.
(Matteo Occhiuto)