Quella dell’ormai ex Alitalia sembra essere una storia senza fine. Appena un mese fa il Presidente del Consiglio Mario Draghi annunciava la privatizzazione di Ita Airways, dando così l’avvio alle procedure di vendita di quella che una volta era la compagnia di bandiera del nostro paese. Ciò che si è appreso negli ultimi giorni è che tale procedura porterà all’acquisto della compagnia da parte di investitori esteri.
Nei mesi scorsi, sei consiglieri di amministrazione di ITA si sono dimessi. Di fatti dopo l’approvazione della relazione di bilancio, che ha posto fine alla fase di creazione della società, si è dato inizio a quella di privatizzazione. Conclusa la fase iniziale, dunque, il Cda fa un passo indietro dimettendosi. Nel Consiglio sono rimasti il presidente, l'amministratore delegato e un membro del settore aereo.
Ma la problematica ancor più grave che si cela dietro l’operazione messa in atto dal Governo, è il rischio della perdita di lavoro per tutti gli attuali dipendenti, cosa che sui territori di Fiumicino, e del decimo Municipio, avrebbe una ricaduta in termini sociali drammatica se si considera che la quasi totalità dei dipendenti risiede nel territorio fiumicinese.
Difatti, le prospettive dell’operazione e le dimissioni contemporanee di sei membri sui nove che compongono il consiglio di amministrazione generano non pochi dubbi sulla reale portata e tenuta dell’operazione. Quello che stiamo vivendo oggi è un copione già scritto e vissuto, caratterizzato da tattiche di smembramento, ridimensionamento, licenziamenti e costi a carico dei contribuenti. Tattiche che negli anni ’90 portarono a dare l’avvio alle grandi privatizzazioni del sistema industriale italiano.
Nel corso di un suo intervento l’On.le Mario Baccini ha evidenziato come l’ormai assodato passaggio di proprietà della compagnia aerea a multinazionali estere rappresenti di fatto un attacco al nostro Paese, attacco da cui scaturisce la necessità di tutela per le nostre eccellenze. Prosegue l’On.le Baccini sottolineando come“…il nostro hub aeroportuale di Fiumicino rappresenti una grande industria che mette in campo tantissime forze lavoro. Noi chiediamo che il piano industriale di eventuali acquisizioni venga negoziato bene con le forze sociali affinché i posti di lavoro vengano salvaguardati...siamo preoccupatissimi di quello che sta avvenendo in Alitalia e nei prossimi giorni porteremo tutto il nostro sostegno a tutte quelle azioni che serviranno a tutelare, non solo i posti di lavoro, ma anche tutto il nostro indotto che da sempre rappresenta punto di eccellenza della nostra Regione e del nostro Comune”.