La vicenda legata alla riapertura delle palestre comunali sembrava finalmente essere giunta a conclusione. Tuttavia, nonostante l’emissione del nuovo bando, l’intervento delle nuove misure di prevenzione legate all’emergenza Covid-19 ha nuovamente bloccato le attività sportive del territorio di Fiumicino.
Analizzando brevemente la storia recente inerenti l'argomento del Comune, non possiamo fare a meno di notare che dall’ormai lontano settembre 2019, le palestre comunali sono state oggetto di non poche polemiche scaturenti da un lato l’emissione di un bando subito revocato a causa dei numerosi errori e delle gravi mancanze di equità in esso contenute; e dall’altro lato, la lentezza del Comune che, prima facendo orecchie da mercante e nascondendo poi dietro l’emergenza sanitaria nazionale, ha rallentato visibilmente le attività per l’emissione delle nuove direttive per l’affidamento dei centri sportivi comunali.
Quanto sopra senza voler ulteriomente sottolineare che, per diverso tempo, le palestre sono state oggetto dell’utilizzo sine titulo da parte di taluni utenti, e ciò sempre all’insaputa, o così sembrerebbe, sia dei funzionari scolastici sia della dirigenza comunale. Le opposizioni restano vigili in attesa di vedere cosa farà il Sindaco Montino, dicendosi pronte a fare battaglia qualora la nuova delibera non dovesse tenere conto di tutti gli interessi del territorio. Si è dovuto attendere il mese di ottobre 2020 per l’emissione del nuovo bando per l’affidamento delle strutture, da allora, vuoi per il lockdown e vuoi per l’inerzia del Comune, tutto sembra essersi fermato.
Vi è da sottolineare che, il nuovo bando desta non poche perplessità in merito al carattere di salvaguardia di tutte le associazioni sportive operanti sul territorio di Fiumicino. Infatti, se da un lato le direttive ivi contenute sembrebbero lasciare trasparire la possibilità per tutte le associazioni sportive di partecipare con equità alle procedure di assegnazione, dall’altro, forte degli obblighi derivanti dalle misure di prevenzione legate al Covid-19, il Comune sembra voler tagliere le gambe a quelle associazioni caratterizzate dalla c.d. multidisciplinarietà favorendo di fatto quelle poche realtà sportive che forniscono un servizio volto esclusivamente alla pratica di una singola attività sportiva.
L’interrogativo resta d’obbligo: riuscirà il Comune, alla fine dell’emergenza sanitaria nazionale, a tutelate tutte le realtà sportive del territorio?