• L'AUTUNNO MINACCIA IL NORD DI FIUMICINO

    L'AUTUNNO MINACCIA IL NORD DI FIUMICINO

Progettare un recovery plan locale per accedere ai fondi europei

Di ViViAmo Fiumicino 

In questo ultimo periodo, uno dei principali argomenti a tenere banco l'attenzione generale, oltre ovviamente ai dati sull'andamento dei contagi da covid-19 e tutto ciò che è legato ad esso, partendo dalle conseguenti misure restrittive e di contenimento con le relative ripercussioni sul tessuto economico e sociale del Paese,

fino ad arrivare alla campagna vaccinale, ancora in fase di avvio a pieno regime, è sicuramente l'utilizzo dei fondi europei, garantiti dal Recovery Fund, per un totale di 209 miliardi di euro destinati all'Italia, di cui oltre 80 miliardi a fondo perduto, mentre i restanti circa 127 in forma di prestiti. Al di là delle considerazioni di partito, di sicuro costituisce un valido e concreto sostegno alle economie dei Paesi europei, fortemente penalizzate dagli effetti prodotti dalla pandemia nell'anno appena trascorso, i cui strascichi si protrarranno inevitabilmente anche nel 2021, e si può dire che in questo strumento, l'UE ha canalizzato forse per la prima volta, l'essenza stessa della sua natura, così come immaginata dai suoi padri fondatori, ovvero di una struttura sovranazionale, nata per tutelare e far crescere i Paesi membri, con equità ed equilibrio.

In questo l'Italia soprattutto, a causa del fatto di essere stato il Paese europeo,  per primo investito dal virus Sars-CoV-2 e quello che ha pagato il prezzo più alto per vittime e ripercussioni socio-economiche, è anche però il Paese, a cui è stata destinata dall'Ue, la quota maggiore del Recovery Fund. Tali fondi, prevedono per il loro utilizzo un piano ben preciso di investimenti in determinati settori, chiamato appunto Recovery Plan, grazie al quale ogni Stato membro, distribuisce i suddetti fondi, previa approvazione del piano di investimenti stesso, da parte dell'UE. Purtroppo l'Italia sembrerebbe essere in ritardo sui tempi di presentazione, a causa anche della ventilata aria di crisi all'interno stesso della Maggioranza di Governo, che ne sta rallentando i lavori e che potrebbe pregiudicarne l'effettivo utilizzo, in quanto la programmazione di interventi e la relativa realizzazione, hanno  scadenze e tempi ben precisi e rigidi da rispettare. Il nostro Paese, ha un'occasione storica per allinearsi a certi standard europei, come per la mobilità sostenibile tra i territori, per la digitalizzazione, per l'innovazione, per la rivoluzione verde, per la coesione sociale e territoriale e su questa direzione, anche il nostro Comune può e deve allinearsi, elaborando un Recovery Plan locale da presentare agli enti competenti, in cui innanzitutto prevedere la messa in sicurezza del territorio, caratterizzato da criticità idrogeologiche poste  continuamente in risalto, dai periodi di particolare maltempo, necessaria al contempo per favorirne la crescita e lo sviluppo.

A seguire, si potrebbe prevedere un piano di interventi così come sta avvenendo in ambito nazionale, anche per il nostro territorio, per le infrastrutture pubbliche, come scuole e strutture sanitarie, sia per quanto riguarda la loro ristrutturazione, che per quelle di nuova realizzazione, adeguando così il nostro territorio, ad un'utenza sempre più ampia ed in costante crescita. Tutto ciò, costituisce un piano ambizioso, ma altrettanto necessario per un Comune strategico come il nostro e il Sindaco e tutta l'amministrazione, a prescindere dalle evoluzioni o involuzioni parlamentari, devono di concerto trovarsi pronti, nel produrre un documento di interventi e nel presentarlo a chi di dovere, per il suo realizzo. L'opposizione di centrodestra e liste civiche collegate in Consiglio, in tal senso, hanno dimostrato tutta la loro disponibilità al dialogo e alla collaborazione con le forze di maggioranza, presentando una relativa mozione, su proposta del Comitato spontaneo Viviamo Fiumicino per il Centro studi ideato dal Presidente Mario Baccini, per la quale lo stesso Baccini se ne è fatto portavoce, sposandone la bontà e il fine, affinché si arrivi a questo obiettivo, dimostrando allo stesso tempo, di offrirsi sempre come interlocutore attento e sensibile, alle proposte dei cittadini.

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