Continua a tenere banco la questione legata all’estensione della proroga delle concessioni balneari e Fiumicino ancora una volta sale alla di ribalta sotto luci negative.
Nei giorni scorsi abbiamo raccolto la testimonianza di Massimiliano Catini (Azione Fiumicino) che aveva sottolineato come fossero inspiegabili i ritardi che l’amministrazione locale ha accumulato nell’estendere la proroga al 2033 secondo i dettami previsti dalla legge del 30 dicembre 2018, promossa dal Governo Conte I.
I più danneggiati, ovviamente, restano comunque gli imprenditori balneari, ancora tristemente fermi al palo. Sulla questione è anche intervenuta l’Unione Europea, con una lettera di messa in mora da parte al governo italiano in cui si afferma che l’estensione di tutte le concessioni demaniali marittime fino al 2033 sarebbe in contrasto con il diritto europeo, con la normativa Bolkestein. Teoricamente, Bruxelles potrebbe anche avere ragione, qualora facesse riferimento alla legge 145/2018.
Le ragioni dell’UE, tuttavia, terminano nel momento in cui la normativa Bolkestein va a scontrarsi con il DL Rilancio, emanato nel pieno dell’emergenza legata al coronavirus e, pertanto, avente valenza maggiore come ribadito oggi da Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia. La palla, dunque, passa ancora una volta alle amministrazioni locali e quindi al sindaco di Fiumicino.
Resta comunque la possibilità per i balneatori di chiedere entro il 31 dicembre la proroga e gli uffici comunali sono per legge tenuto ad accogliere la domanda. Spettera poi al comune prenderle in considerazione o aspettarsi il ricorso al TAR dei cittadini. Nel dubbio, in attesa di una decisione del Comune di Fiumicino, conviene depositare le domande.