La fine del 2020 si avvicina e anche la scadenza per le proroghe delle concessioni del demanio marittimo, ormai diventata, per scomodare Ennio Flaiano, ridicola se non fosse tragica.
Su Diario Di Città ne avevamo parlato nelle scorse settimane ma visto che nulla ad oggi sembra essere cambiato abbiamo deciso di approfondire per capire meglio il perché di questi ritardi, che potrebbero comportare un gravissimo danno per gli operatori turistici nella stagione estiva 2021. Per l’occasione abbiamo intervistato Massimiliano Catini, responsabile di Azione Fiumicino, tra i più attivi sostenitori della proroga che ha rilasciato molte dichiarazioni sul tema motivandole con un pedissequo e puntuale riferimento alla normativa vigente.
"Il rimpallo di responsabilità dal Comune verso la Regione - ha spiegato Catini - è semplicemente assurdo e immotivato. L'attuatore delle legge 145/2018 è, e non può non essere, che l'Amministrazione Comunale, ossia l’organi amministrativo locale che deve semplicemente applicare una legge nazionale".
Dell’estensione, che lo ricordiamo, secondo la norma citata da Catini porterà la proroga al 2033, però, a Fiumicino ancora non arriva; causando un danno doppio: senza di essa, per qualsivoglia imprenditore, risulta essere praticamente impossibile non solo pianificare ma anche ottenere dei finanziamenti dalle banche (poichè sprovvisti delle garanzie necessarie) per poter operare eventuali manutenzioni e migliorie degli stabilimenti e con tutte le chiusure dovute alla pandemia questa incertezza doppia ha già causato ingenti danni economici. Ma qual è la ragione di tutto questo ritardo, che sembra essere una dele poche eccezioni -in senso negativo- de panorama balneare italiano?
"Non me lo so spiegare e, adesso, il tempo inizia a stringere. L'attuale vincolo scadrà il 31 dicembre e, calendario alla mano, non è rimasto molto tempo. Comprendo totalmente gli imprenditori che si trovano in difficoltà".
Con il Decreto Rilancio, emanato dal Governo in seguito alla prima ondata di coronavirus, peraltro, si prevedono estensioni globali, per favorire la ripresa del settore, quello turistico, fra i più danneggiati del Paese a causa della pandemia. Dunque, a patto, ovviamente, che l'Amministrazione fiumicinese, si renda conto di dover affrontare la questione, non resterebbe che dar seguito alla norma e emanare la doverosa proroga per il bene dell’economia cittadina e non solo.