• L'AUTUNNO MINACCIA IL NORD DI FIUMICINO

    L'AUTUNNO MINACCIA IL NORD DI FIUMICINO

Il centrodestra trionfa a Fiumicino. In crisi la staffetta Montino-Di Genesio Pagliuca

 

Il centrodestra vince, anzi stravince a Fiumicino, e manda un inequivocabile avviso di sfratto al sindaco Esterino Montino al suo vice (e assessore all'Urbanistica), già candidato alla successione, Ezio Di Genesio Pagliuca. La sinistra accusa il colpo, con un inevitabile processo interno che coinvolge i vertici nazionali e laziali del Partito democratico e che rischia di avere pesanti ripercussioni anche sul territorio, con Monica Cirinnà, ormai ex senatrice (a cui evidentemente non basta il titolo di first lady del sindaco di cui potrà fregiarsi ancora per qualche mese) che lancia qualsiasi tipo di accusa a Letta per la sua mancata elezione.

Nel campo del centrodestra invece c’è soddisfazione. Vuoi perché il successo elettorale in quasi tutti i collegi uninominali del Lazio e le percentuali sul proporzionale consentono alla coalizione di ipotecare anche la Regione Lazio che andrà al voto probabilmente a febbraio, vuoi perché anche a livello comunale la prestazione del centrodestra a Fiumicino è stata sopra la media del collegio. Qualche dato per capire meglio. Nel collegio uninominale U6 che comprende Fiumicino e i Municipi XI e XII di Roma, il candidato del centrodestra Luciano Ciocchetti (esponente di Fratelli d’Italia ed ex vicepresidente della Regione Lazio) ha vinto con l 38,51%, ottenendo complessivamente 66.358 voti, contro i 55.459 di Claudio Mancini, parlamentare uscente del Pd e riferimento politico del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Un big della sinistra romana e laziale insomma. Ciocchetti ha vinto con 10.899 voti di vantaggio in un collegio non facile, vista la presenza di un avversario di peso e di un territorio - i due Municipi di Roma - che alle ultime elezioni comunali avevano premiato il centrosinistra.

A pesare sulla vittoria del candidato del centrodestra sono stati proprio i voti ottenuti a Fiumicino. Nel territorio comunale Ciocchetti ha ottenuto 16.521 voti (il 48,21%) contro i 7.410 di Mancini, che si è fermato al 21,62%. Il centrodestra ha ottenuto ben 9.111 voti in più rispetto al centrosinistra. I 10.899 voti con cui Ciocchetti ha sconfitto Mancini sono così suddivisi: 9.111 a Fiumicino e 1.788 a Roma. Una constatazione che non toglie nulla all’affermazione dell’esponente di Luciano Ciocchetti (eletto deputato grazie a un capillare lavoro sul territorio e al recupero di consensi sul centrosinistra che ha saputo innescare nei Municipi XI e XII), ma che fa suonare più di un campanello di allarme per il sindaco Montino e il suo successore in pectore Di Genesio Pagliuca in vista delle elezioni comunali della prossima primavera.

Dati alla mano, il centrodestra ha ottenuto il 48,21%, a cui bisogna aggiungere il 2,66% ottenuto da Italexit, la formazione di Gianluigi Paragone.

I numeri del Senato confermano questo trend. Fiumicino era compresa nel collegio uninominale 4, dove ha vinto la candidata del centrodestra Ester Mieli, che ha ottenuto il 37,49%, pari a 165.519, sconfiggendo proprio Monica Cirinnà, che si è fermata a 136.589 voti (30,94%). Nel Comune di Fiumicino i dati del Senato sono in linea con quelli della Camera: il centrodestra ha ottenuto il 48,22% grazie a 16.517 voti, contro gli appena 7.281 della “first lady”, che si è fermata al 21,25%. La Cirinnà ha preso ben 9.236 voti in meno della sua rivale di centrodestra nel Comune amministrato da quasi dieci anni da suo marito Esterino Montino. E se è vero che i voti del centrosinistra. Rispetto ai 12.640 voti presi al primo turno delle elezioni comunali del 2018, il centrosinistra ha perso oltre tremila consensi. Il centrodestra invece ne ha guadagnati circa mille rispetto ai 15.684 del primo turno ottenuti sommando i risultati dei candidati sindaco di allora, quando la coalizione si presentò divisa: Mario Baccini e William De Vecchis. Una frattura che nella prossima primavera non si verificherà, visto che tutto il centrodestra ha già ufficializzato il sostegno alla candidatura unitaria di Mario Baccini, sostenuta peraltro anche da movimenti civici e associazioni.

La prospettiva di una vittoria del centrodestra (anche al primo turno) è dunque concreta, considerando anche che difficilmente M5S e Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi a livello locale riusciranno ad allearsi.

Con questa tornata elettorale il centrodestra si assume una responsabilità di governo importante con una svolta epocale per il Paese e una presidente del consiglio donna, Giorgia Meloni, a cui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro. Per quanto riguarda il nostro territorio, invece, possiamo solo registrare con soddisfazione che l’impegno di tutto il centrodestra ha portato un risultato entusiasmante, che ha superato di quasi cinque punti il trend nazionale. Nel territorio, poi, le realtà civiche e tutte quelle associazioni vicine al centrodestra non potranno che migliorare ulteriormente questa performance alle prossime elezioni. Per questo sono molto contento che i cittadini abbiamo recepito il nostro impegno per la città come frutto del lavoro di costruzione di un tessuto di centrodestra sempre più unito. Da oggi potremo contare su due parlamentari eletti, Luciano Ciocchetti, che proprio a Fiumicino ha chiuso la sua campagna elettorale e  la senatrice Ester Mieli. L’unica nota stonata registrata in queste ore sono le dichiarazioni fuori luogo di una sinistra rancorosa che accetta a fatica il volere dell'espressione popolare”, è il commento al voto di Baccini, candidato sindaco a Fiumicino per il centrodestra e liste civiche.

Per la sinistra è una debacle senza appello. A Fiumicino ha perso in modo netto, la presenza della senatrice uscente e moglie del sindaco Monica Cirinnà non ha portato un valore aggiunto nel collegio uninominale del Senato rispetto a quello della Camera, dove, anzi, il centrosinistra ha preso 125 voti in meno. Inevitabile che l’indice dei dirigenti del Pd venga puntato sul sindaco Montino e sul suo vice Di Genesio Pagliuca. L’accusa che viene da fonti di maggioranza è che l’azione dell’amministrazione sia insufficiente e i cittadini l’abbiano già bocciata con un anno di anticipo. La responsabilità viene addossata al sindaco Montino, ma soprattutto al suo vice Di Genesio Pagliuca, da mesi candidato alla successione nel ruolo di primo cittadino. I malumori nella maggioranza di sinistra sarebbero tanti. Fonti interne al Comune lamentano che il vicesindaco e assessore all’Urbanistica sia più impegnato a tagliare nastri e che a occuparsi dell’amministrazione e che, dopo mesi in cui è in campo, la sua candidatura non cresce, come si dice in gergo. Anzi tutt’altro. Ciò - si fa notare - a fronte di un bilancio comunale di oltre duecento milioni di euro. E in ambienti di sinistra si fa notare come a questo punto tanto non valga sostituire in corsa Di Genesio Pagliuca candidando a sindaco proprio Monica Cirinnà, che così otterrebbe un riconoscimenti morale per essere stata candidata in un collegio perdente.  Magari è solo fantasia, ma nel caos in cui è piombato il Pd dopo il kappaò elettorale qualcuno ci starebbe pensando sul serio.

 

 

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