• L'AUTUNNO MINACCIA IL NORD DI FIUMICINO

    L'AUTUNNO MINACCIA IL NORD DI FIUMICINO

Il cuneo salino avanza. Pescatori in pressing sul Comune

 

Allarme a Fiumicino per l’avanzata del cuneo salino del Tevere. La situazione è diventata ormai quasi insostenibile per i pescatori, che temono di non poter più lavorare a causa dell’inerzia dell’amministrazione comunale. Il problema è semplice e lo spiega benissimo Mario Baccini, leader dell’opposizione in Consiglio comunale e coordinatore del centrodestra a Fiumicino: “La siccità continua a ridurre il livello idrometrico del porto canale sceso di circa un metro - dice Baccini - Il Comune deve prendersi carico della situazione e adempiere in ogni modo possibile alla risoluzione del problema”. Della stessa opinione è Luciano Ciocchetti esponente di Fratelli d’Italia e candidato alla Camera nel collegio uninominale di Fiumicino. Ciocchetti punta l’indice sul Comune governato dal sindaco Pd Esterino Montino e dalla sinistra, ma anche sulla Regione Lazio amministrata dal governatore Nicola Zingaretti con Dem e 5 Stelle: “Tra Comune di Fiumicino, Regione Lazio e Autorità di Bacino del fiume Tevere non fanno nulla per risolvere davvero un problema drammatico”.

“L’avanzata del cuneo salino è motivo di grande preoccupazione - rincara la dose Baccini - I pescatori devono poter lavorare serenamente, essendo uno dei principali attori socioeconomici di Fiumicino”.

E sono proprio i pescatori e gli operatori portuali a lanciare l’allarme più accorato. “Per tutta l’estate abbiamo monitorato l’avanzata del mare sul fondale del fiume e questo fenomeno è diventato davvero preoccupante - spiega Gennaro Del Prete, presidente della cooperativa Pesca Romana - Sono le chiglie dei pescherecci ormeggiati a subire i danni maggiori”.

Attualmente, a Fiumara grande l’intrusione della salinità ha raggiunto l’isola di Tor Boacciana e nel porto canale di Fiumicino è arrivata oltre il Ponte Due Giugno.

“La cosa inquietante - prosegue Del Prete - è che stiamo rinvenendo sotto gli scafi la presenza di cozze e di denti di lupo che approfittano del fatto che i motopesca sono all’ormeggio, soprattutto nei weekend, per attaccarsi alle chiglie”. Il problema non è di poco conto: la presenza dei molluschi sotto la chiglia comporta uno sforzo maggiore dei motori durante la navigazione e, conseguentemente, l’aumento del consumo di carburante in un momento in cui il prezzo del diesel ha raggiunto livelli altissimi. Inoltre, gli armatori sono costretti a manutenzioni straordinarie delle imbarcazioni, con conseguente aggravio dei costi.

“Il livello del fiume è di molto inferiore ai tre metri - conclude Del Prete - Ci sono difficoltà di navigazione nel porto canale e gran parte dei pescherecci strusciano con la chiglia sul fondale, che da tempo non viene dragato”.

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