Il ministro Cingolani non ha dubbi: a Isola Sacra serve una nuova idrovora per risolvere il problema delle alluvioni. Il responsabile della Transizione Ecologica giudica insufficiente quella già esistente in via Coni Zigna (che comunque andrà ristrutturata) e quella di Passo della Sentinella (che verrà completata entro ottobre), e, rispondendo a una interrogazione del deputato leghista William De Vecchis, ha prospettato come unica soluzione la realizzazione di una nuova idrovora. Solo così il territorio potrà essere messe definitivamente in sicurezza dai vincoli e dalle alluvioni.
Le parole del ministro, tuttavia, non sembrano rassicurare fino in fondo i cittadini, che, in ogni caso, s’augurano che gli interventi prospettati dal governo rappresentino una soluzione definitiva per la messa in sicurezza di Isola Sacra. Soprattutto sperano che la terza idrovora risolva una volta per tutte il problema degli allagamenti. Del resto, i cittadini hanno la memoria lunga. Si ricordano le promesse fatte dall’attuale amministrazione che, fin dal 2013, aveva promesso soluzioni strutturali a un problema che prova ingenti danni all’economia locale e che ancora di maggiori rischia di crearne. Nel 2019 lo stesso Comune promise, davanti a 500 persone allo Sporting center, una soluzione definitiva del rischio alluvionale. Alle promesse, del resto, non sono seguiti i fatti se ora il ministro Cingolani rispondendo in Parlamento ai quesiti della Lega giudica implicitamente insufficienti le misure messe in campo dal Comune, richiamando l’esigenza della costruzione di una terza idrovora.
C’è poi la questione dei vincoli. Il Comitato spontaneo Isola Sacra, sul punto pone numerose osservazioni, facendo notare come “nella zona del vecchio Faro per la realizzazione del Polo Crocieristico possa essere realizzata un’opera simile in una zona golenale soggetta attualmente e miracolosamente a vincolo R2”, quando pochi metri più in là “la zona di Passo della Sentinella è invece in area R4”. “Non abbiamo mai creduto - siega il direttivo del Comitato - ai vincoli di Isola Sacra che perdurano da almeno 25 anni”, giudicando “totalmente responsabili” il Comune e gli altri enti “che non hanno provveduto alla totale messa in sicurezza” commettendo “una grave e pericolosa omissione” capace di mettere “a rischio tutto il territorio e la popolazione”. Una responsabilità verso la quale il Comitato non esclude di chiedere il risarcimento danni.