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Wednesday, 28 April 2021 15:00

Covid, Fiumicino in controtendenza: aumentano i casi e diminuiscono le idee

Written by Paolo Tetto
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Continua a destare preoccupazione l’incidenza del Coronavirus sul comune di Fiumicino laddove ciò che l’ultimo comunicato del Sindaco Montino del 26 aprile lascia emergere è, purtroppo, l’aumento dei contagi all’interno del territorio.

Ed invero, se pur con numeri minori rispetto dall’inizio della seconda ondata, ad oggi si registrano un totale di persone contagiate pari a 198, sei in più rispetto all’ultimo comunicato, aventi un’età media pari a 42 ed un rapporto con la popolazione pari a 0.24. L’ennesimo valzer delle percentuali comunicato dal Sindaco Montino ci dice che il numero maggiore dei contagi si registra ancora tra Isola Sacra e Fiumicino che insieme arrivano al 52%. Alte, in proporzione al numero di abitanti, sono anche le percentuali di Aranova all’11%, Focene e Fregene entrambe con il 7% dei casi, Palidoro e Parco Leonardo con il 6% ciascuna.

In tutta sincerità però, ciò che preoccupa lo scrivente, non è tanto l’indice numerico sopra riportato sempre soggetto a continui cambiamenti talvolta positivi e talvolta no, quanto il non leggere mai le reali determinazioni del Comune per sostenere il cittadino nella tanto annosa quanto sperata “ripartenza”. Ora, se pur vero che le direttive nazionali da un lato segnano un punto irreversibile di lenta ripartenza, dall’altro rinnovano delle discutibili limitazioni soprattutto per le attività commerciali. Partendo da quest’ultimo aspetto viene da pensare soprattutto al caso dei ristorati, ai quali è stata sì “concessa” la riapertura ma allo stesso tempo è stato imposta lo sola somministrazione all’aperto.

Ora non tutti i ristoratori hanno a disposizione aree esterne al proprio locale, e sappiamo tutti le polemiche scaturite da una simile decisione governativa, di cui non se ne vuole trattare il merito, ciò che viene tuttavia da domandarci è il perché non venga in alcun modo ipotizzato dal Comune un piano alternativo, come ad esempio la concessione temporanea di spazi comunali (laddove possibile) o la pedonalizzazione (non solo saltuaria) di alcune aree, che possa permettere a tutti i ristoratori di poter finalmente ripartire. Redigere un piano autonomo di ripartenza, con la previsione di un riassetto provvisorio delle politiche economico-sociali del territorio, non violerebbe alcuna direttiva nazionale, ma anzi favorirebbe la ripartenza economica tanto auspicata anche dal Premier Draghi.

Questo è un momento focale par la rinascita a la ripartenza di un intero Paese, ed ogni ognuno di noi deve fare la sua parte, in particolar modo il Comune il quale deve rimboccarsi le maniche e fare ciò realmente ciò che fin ad oggi è stato fatto solo a parole e cioè…stare al fianco del cittadino!

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