Wednesday, 17 March 2021 18:14

Fiumicino, dopo otto anni si muove qualcosa per la realizzazione del Porto Turistico

Written by ViviAmo Fiumicino
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Negli ultimi giorni, si sono accesi di nuovo i riflettori sul Porto turistico di Fiumicino, in quanto si è tenuta un'asta per la vendita da parte del Liquidatore Giudiziario, di un ramo aziendale di IP(Iniziative Portuali Porto Romano S.r.l.), l'attuale proprietaria dei diritti di concessione demaniale per la realizzazione e la gestione del porto turistico Porto della Concordia e altresì la vendita o meglio la cessione dei 90 anni di concessione demaniale di gestione del suddetto porto e i relativi manufatti realizzati fino al 2013, anno in cui si bloccarono i lavori a seguito di un'inchiesta giudiziaria.

Da questa data in poi, l'intera area destinata alla realizzazione del porto, è stata letteralmente abbandonata, lasciata all'incuria e al degrado e a farne le spese, è stato anche il Vecchio Faro, il quale ultimamente è stato sottoposto ad un provvedimento di divieto di utilizzo del manufatto e di interdizione dell'intera area circostante, per pericolo crolli, come dichiarato dal verbale di sopralluogo dei Vigili del fuoco. Alla suddetta asta, da quanto si è appreso successivamente dai media, non si è presentato alcun potenziale acquirente e da indiscrezioni, si pensa possa essere di nuovo rilanciata a Giugno o Luglio prossimi, "presumibilmente" al ribasso. A tutto questo, si sono aggiunte le proteste e le contrarietà di alcune forze politiche di maggioranza, alla realizzazione del porto turistico o comunque hanno espresso tutto il loro dissenso alla parte crocieristica del porto, ma in realtà, poco chiaro è stato chi fosse  l'interlocutore e il destinatario di queste proteste. 

Per chiarezza, bisogna dire, che il regolamento di vendita del suddetto ramo di azienda, prevede la realizzazione del porto turistico per naviglio da diporto e annesse tutte le strutture ad esso collegate, come quelle cantieristiche e di assistenza, turistico-ricettive, commerciali, abitative e altro, ma in fase di progettazione, fra gli anni 2008 e 2010, si è apportata una variante non di poco conto, approvata sia dal Comune che dalla Regione, che prevede anche la realizzazione di una porzione di porto da adibire al settore crocieristico seppur in misura inferiore rispetto a quello turistico. In tal senso, sempre dai media locali è emerso un forte interessamento all'acquisto del sopra menzionato ramo d'azienda, da parte di una nota compagnia internazionale di crociere, la quale è intervenuta in soccorso della IP, con un cospicua elargizione finanziaria, per evitare che quest'ultima perdesse la concessione demaniale. Evidentemente, questo intervento di salvataggio, come anche la possibile partecipazione all'asta, è dettato da un certo grado di sicurezza rispetto alla destinazione di quest'area, ritenendo impensabile affrontare un investimento ingente, a "scatola chiusa", senza avere un minimo di certezze. 

Sempre a mezzo stampa inoltre, si è venuti a conoscenza, che negli ultimi anni, per accelerare l'iter di prosieguo dei lavori, le competenze sull'area, dalla Regione sono passate al Comune, ma poi con l'insorgere della pandemia e quindi con il conseguente crollo del turismo, la compagnia in questione, ha un po' frenato su questo investimento. Appare quindi chiara la destinazione di quest'area, la cui realizzazione del porto è condizione necessaria, affinché venga assegnata la concessione demaniale, come è possibile affermare con una certa certezza, che la stessa concessione non venga ritirata, altrimenti nessun acquirente sarebbe interessato ad investire in questo su quest'area, né tantomeno andrebbe a ripianare tutti i debiti accumulati dal concessionario con l'ente pubblico di riferimento, per mantenere ancora vivi i diritti di concessione. Al di là di queste ricostruzioni e di queste considerazioni, non è emersa alcuna posizione da parte dell'Amministrazione comunale, se sia favorevole o meno a questo progetto, che sicuramente avrebbe un grande impatto in termini economici, lavorativi, di mobilità, di viabilità, di edificabilità di quest'area, ma non solo, in quanto venendo meno i vincoli idrogeologici che vi gravano, verrebbero meno di conseguenza anche quelli che gravano sul resto di Isola Sacra, essendo i medesimi, ma di contro, avrebbe un notevole impatto a livello ambientale, andando a modificare in maniera irreversibile, tutto l'ecosistema presente. 

Del resto, non ci risultano nemmeno delle proposte, da parte della stessa Amministrazione, che vadano nella direzione opposta, ovvero di tutela del contesto ambientale, specialmente in ottemperanza alle indicazioni contenute nei programmi di Next Generation EU e del Recovery Plan, che prevedono investimenti mirati alla transizione ecologica e alla rivoluzione verde. Sta di fatto, che per scelte non adeguate, per ritardi burocratici, per stalli durati anni e per altre motivazioni che ci sfuggono, si è privato per anni ai cittadini di Fiumicino, della possibilità di fruire delle spiagge, facenti parte dell'area in questione ancora poste a sequestro, che specialmente in questo periodo, avrebbero potuto garantire un ulteriore spazio in più per i residenti, visti i divieti e le difficoltà di andare fuori Regione o addirittura a volte anche fuori Comune. Di contro, non è stato possibile proseguire ed ultimare quei lavori, che avrebbero potuto consentire la riqualificazione del Vecchio Faro e di tutta l'area adiacente e sicuramente, avrebbero potuto impedire lo stato di degrado ed abbandono attualmente in essere in questa zona. Le scelte e le non scelte di chi di competenza, hanno di certo penalizzato e tutt'ora penalizzano i cittadini di Fiumicino ed in particolare di Isola Sacra.

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