Wednesday, 21 July 2021 14:54

Porto turistico: pronti per l’ultima asta Featured

Written by Paolo Tetto
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di Paolo Tetto - Non conosce fine la vicenda relativa alla concessione demaniale del porto turistico. Ancora una volta, infatti, ci troviamo a dover discutere dell’ennesima asta andata deserta.

Quella della vendita all’asta, disposta dal Tribunale di Roma (sezione Fallimentare) su richiesta del Liquidatore Giudiziale, doveva essere l’atto conclusivo di una vicenda annosa che partendo dall’ormai lontano 1990. In quell'anno, la Iniziative Portuali Porto Romano propose alla Capitaneria di Porto un progetto preliminare per realizzare il Porto Turistico di Fiumicino, in località Isola Sacra.

Tuttavia è ormai dal 2013, anno in cui scoppiò la bomba dell’arresto dell’imprenditore Caltagirone, che la storia legata alla concessione demaniale del porto turistico è rimasta appesa, non solo alla burocrazia, ma anche e soprattutto alle discussioni delle aule politiche e di giustizia. E, ora, con l’ennesima asta deserta, gli scenari che adesso si possono presentare sono molteplici.

Innanzitutto, è stato disposto un nuovo tentativo di vendita con un significativo ribasso del prezzo.

Ciò si verifica quanto il bene non viene venduto al primo esperimento di vendita disposto dal Giudice, non essendo pervenuta alcuna valida offerta d’acquisto da parte dei terzi. In tale evenienza il Codice di rito, al fine di rendere più appetibile il bene, e nel contempo consentire la soddisfazione anche parziale del creditore procedente, impone al Giudice di abbassare il limite di ¼ rispetto al prezzo fissato in precedenza.

Come è facile intuire, questo meccanismo di continui ribassi del prezzo d’asta del bene in vendita favorisce perlopiù i terzi offerenti, i quali, ben consci di tale possibilità prevista ex lege, spesso lasciano andare volontariamente deserte diverse udienze di vendita, così da poter acquistare il bene oggetto di vendita a prezzi ben al di sotto di quelli di mercato. Dunque, con l’ennesima asta andata deserta, il Giudice del Tribunale di Roma disporrà un ulteriore tentativo di vendita (terzo ed ultimo) nel quale vi sarà un ulteriore abbassamento del prezzo di partenza.

Ciò non lascia alcun dubbio in merito al fatto che gli enti interessati stiano mettendo in atto una vera e propria strategia di ribasso che, se pur giustificabile da un punto di vista aziendale, ha quale conseguenza quella di portare verso la strada della “svendita” di uno dei tesori più preziosi del territorio fiumicinese.

Ma cosa potrebbe accadere se anche tale ultimo tentativo dovesse andare deserto? Il Codice di Procedura Civile all’art. 164 bis non lascia alcun dubbio in proposito, all’uopo disponendo che “Quando risulta che non è più possibile conseguire un ragionevole soddisfacimento delle pretese dei creditori, anche tenuto conto dei costi necessari per la prosecuzione della procedura, delle probabilità di liquidazione del bene e del presumibile valore di realizzo, è disposta la chiusura anticipata del processo esecutivo”.

Desta dunque non poca preoccupazione la situazione attuale del Porto Turistico, soprattutto in ragione di un asta nella quale la concessione demaniale viene trattata come fosse la cessione di un ramo d’azienda, e sulla quale si dovrebbe aprire una profonda riflessione, ponendo attenzione particolare sul progetto, sulle sue finalità e sulla eventuale visione dei soggetti interessati.

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