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Tuesday, 25 May 2021 08:02

Fiumicino, protesta degli Assistenti Educativi Culturali: servono tutele

Written by Redazione
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Sciopero in corso a Fiumicino, da parte degli Assistenti Educativi Culturali, oggi chiamati Operatori Educativi per l’autonomia e la comunicazione. Queste figure professionali lavorano in tutte le scuole di ogni ordine e grado, supportando gli alunni con disabilità legati alla legge 104. In particolar modo i 90 lavoratori che vivono e lavorano nelle 14 località del Comune chiedono l'apertura di un tavolo di lavoro con l'Amministrazione per parlare della loro assunzione diretta poiché ad oggi sono dipendenti di società cooperative interinali e non si sentono abbastanza tutelati dai contratti in essere.

Oggi, infatti, questo personale non docente percepisce l'irrisoria cifra di sette euro l'ora. Uno stipendio non sempre garantito, dal momento che il pagamento dell'intero monte ore non viene effettuato qualora l'alunno assegnato all'operatore non sia presente a scuola o la scuola stessa sia chiusa in via straordinaria, così come accaduto nel periodo di pandemia in cui hanno dovuto accedere agli ammortizzatori sociali contrariamente a quanto avviene per le stesse maestranze in altri comuni. 

La richiesta preminente riguarda comunque l'assunzione diretta da parte del Comune di Fiumicino. Ciò garantirebbe, oltre ad un risparmio per la città, anche maggiori tutele e stabilità per coloro che prestano un servizio assolutamente fondamentale per la Comunità.

 Alla causa si è interessato il consigliere capogruppo dell'opposizione di centrodestra e civiche, Mario Baccini, che ha presentato una mozione per far si che il Comune si faccia finalmente carico delle necessità di questa categoria di lavoratori e lavoratrici. 

Anche il professor Roberto Tasciotti si è espresso sulla vicenda, dichiarando: "Un’Amministrazione che ha come obiettivo rendere esterni da se servizi con forte scopi di sostegno allo sviluppo intellettuale dei nostri bambini dovrebbe ripensare alla storia del movimento dei lavoratori ed alle battaglie per i diritti dei bambini. Mi spiego sono stati affidati i servizi educativi ad un’agenzia interinale. Gramsci si rivolta nella tomba, e, ultimo, l’irriverente modo di trattare le operatrici AEC come serve della gleba, misconoscendo il valore educativo del loro impegno con le fragilità nel mondo della scuola. Per ovviare a questi interventi reazionari però si organizzano bizantini convegni sul “bambino,” da salotto borghese. È ora di cambiare. Non si può accettare questi percorsi politici che offendono la dignità dei lavoratori".

La gallery e video dello sciopero sono disponibili qui.

 

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