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Tuesday, 18 May 2021 15:10

Un anno di covid: ripercorriamo le tappe (parte IV)

Written by ViviAmo Fiumicino
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PREFAZIONE

Il presente articolo è suddiviso in capitoli in base alle aree tematiche trattate e per tale motivo, risulta alquanto lungo, come lungo è stato questo primo anno di pandemia, il quale richiede tutto il nostro rispetto, in termini umani, per le migliaia di persone venute a mancare e per le drammatiche conseguenze economiche prodotte, meritando oltremodo, una ricostruzione articolata e il più possibile oggettiva, pur accompagnata da considerazioni e osservazioni, di quanto sia accaduto in questo periodo.

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VII.- Atteggiamento della politica italiana, dalla gestione del Governo Conte II, alla conseguente crisi e la formazione del Governo del Presidente.

Abbiamo potuto notare, che l'atteggiamento dei vari Paesi ad opera dei relativi governi abbia avuto dei punti di analogia specialmente durante la prima fase, in cui il covid-19 cominciava ad affacciarsi per poi diventare piano piano una triste realtà.

 L'Italia ad esempio, è stato il primo Paese europeo ad essere investito dalla pandemia ed inizialmente, prima che scoppiassero i casi, questo nuovo tipo di coronavirus passò alquanto in sordina con indicazioni di politici a diverso livello, che invitavano la popolazione alla calma, a condurre la vita di sempre, anzi con messaggi subliminali, alcuni esponenti influenti, incitavano le persone a cenare presso i ristoranti cinesi e a degustare serenamente un aperitivo in compagnia, in una delle tante e accoglienti città del Belpaese. Il covid-19 dopo poche settimane, cominciò a farsi largo prepotentemente fra la popolazione, tanto da giustificare il lockdown nazionale a partire dal 12 Marzo 2020.

Questa decisione drastica del precedente Governo, resasi necessaria anche per l'affollamento delle terapie intensive negli ospedali è stata via via adottata anche dagli altri Paesi che progressivamente venivano investiti dal covid, gli stessi che inizialmente guardavano l'Italia con non poco scetticismo e avendo un atteggiamento blando e lassista nella gestione dei primi casi acclarati. Cominciò a parlarsi di "Modello Italia" nella gestione della pandemia e in effetti molti Paesi si allinearono alle scelte drastiche effettuate dal nostro. Le necessarie chiusure imposte per contenere i contagi, hanno di fatto interrotto o fortemente limitato l'economia di diversi settori produttivi non essenziali e di conseguenza è stata concessa la cassa integrazione straordinaria e in deroga, per tutte le imprese, anche quelle più piccole con un solo dipendente. Scelta ovviamente sensata, ma non altrettanto si può dire per la tempistica con la quale venivano erogati i relativi bonifici per i richiedenti CIG, causati anche dal mancato potenziamento degli uffici Inps, che incolpevolmente, si sono trovati a gestire per la prima volta e contemporaneamente, una valanga di pratiche di richieste di questo ammortizzatore sociale.

Per quanto riguarda la gestione del Governo giallo-rosso nel suo complesso, è stata molto accentratrice e poco aperta al dialogo con le opposizioni, dando vita a volte a duri scontri, tant'è che nel mese di Aprile 2020, in una diretta a reti unificate, l'allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, utilizzando uno spazio televisivo previsto per l'annuncio di nuove misure per la gestione dell'emergenza e senza contraddittorio, attaccò due leader dell'opposizione di centrodestra, rei di aver diffuso false notizie sull'accettazione in segreto del Mes, da parte del Governo italiano. A nostro avviso, l'atteggiamento di ambo le parti, è stato uno dei momenti più bassi della politica italiana e una delle pagine più tristi della nostra democrazia degli ultimi anni. Il Governo quindi, sempre dritto per la sua strada, nel mese di Giugno 2020, convocò gli Stati Generali presso Villa Pamphili in Roma per fare il punto della situazione, ma è stata più una passerella mediatica che non una concertazione effettivamente costruttiva, alla quale l'opposizione di centrodestra non partecipò, giustificandosi che i luoghi decisionali fossero altri, ovvero quelli costituzionalmente previsti, quindi il Parlamento. Questo evento vide inoltre la partecipazione da parte della presidente Commissione europea,  della Presidente della Banca Centrale Europea e della Direttrice operativa del Fondo monetario internazionale, ma questa presenza non si è rivelata una grande trovata a detta anche di esponenti vicini alla sinistra, in quanto le tre esponenti della "Trojka", che incarnavano le politiche di tagli e austerity, in quel momento non costituivano di certo un messaggio incoraggiante.

Altre scelte del precedente Governo altrettanto discutibili sono state le entità dei ristori, assolutamente inadeguate alle chiusure imposte e alle pesanti limitazioni a seguito del contenimento della diffusione del virus, che hanno ridotto di molto la normale attività lavorativa di diversi settori economici; l'acquisto di mascherine protettive all'estero anziché dar via ad una massiccia produzione interna e proprio sulle forniture di questi dispositivi, qualche politico, deve fornire ancora spiegazioni su che fine abbiano fatto i soldi pubblici investiti per il loro acquisto; la mancata fornitura iniziale dei DPI(dispositivi di protezione individuale) al personale medico e paramedico impegnati in prima linea negli ospedali, ma anche agli stessi medici di base, che spesso e volentieri eseguivano visite di persone anziane a domicilio;  l'acquisto dei banchi a rotelle da destinare alle scuole del territorio nazionale, la cui produzione è stata affidata con relativo bando, ad aziende impegnate peraltro in altri settori o appena costituite; la gestione dell'emergenza sanitaria ad un commissario straordinario, il cui curriculum non lo ha mai visto impegnato in ambiti strategici quali la Protezione Civile e che non brillava per risultati eccelsi presso enti per i quali aveva prestato i suoi servigi, tanto che le Primule da lui ideate, ovvero moduli in legno e pannelli solari, da adibire a centri vaccinali, anziché sfruttare le numerose strutture pubbliche, già in dotazione e magari anche in disuso, sono state l'ultima trovata, prima della revoca del suo incarico, da parte del neo Presidente Draghi, il quale difatti, ne bocciò il progetto; il mancato potenziamento dei mezzi pubblici di trasporto; i bonus monopattino anziché prevedere una massiccia rottamazione dei mezzi più inquinanti, con ecoincentivi adeguati; i bonus vacanza di certo non soddisfacenti soprattutto per gli albergatori a causa delle loro caratteristiche di esigibilità; ritardo nella consegna e l'inadeguatezza del Recovery Plan, motivo per il quale si è aperta una crisi di Governo, le cui dinamiche non sono state del tutto comprensibili, il cui epilogo ha visto la caduta del Governo giallo-rosso e la creazione di un nuovo Governo non eletto, ma con una connotazione tecnico-politica, che ha unito personalità dall'alto profilo per l'appunto tecnico e l'allegra compagnia della maggior parte dei partiti del panorama politico italiano, da sinistra a destra, ad eccezione di pochi rimasti volontariamente al di fuori, anche per garantire una parvenza di opposizione. 

Altra caratteristica del precedente Governo, è stato l'abuso dei DPCM ovvero una particolare forma di decreto, emanato dal Presidente del Consiglio, prevista dall'ordinamento giuridico italiano, con i quali l'ex Capo del Governo Conte, indicava le diverse linee guida in base alle situazioni e agli scenari, che via via si presentavano nel nostro Paese, tra cui anche il divieto di spostamenti fuori dalla propria residenza, salvo che per ragioni di comprovata necessità, tant'è che il primo degli innumerevoli DPCM, riportava l'appellativo :" Io resto a casa". Recentemente una sentenza di un Giudice per le indagini preliminari di Reggio Emilia, precisamente la n. 54 del 27/01/2021 con un'accurata motivazione giurisprudenziale, ha dichiarato ILLEGITTIMI tutti i DPCM fino a quel momento emanati, perché palesemente in contrasto con l'art.13 della nostra COSTITUZIONE. Nello specifico, il suddetto Gip, ha sottolineato come il DPCM essendo una fonte meramente regolamentare di rango inferiore e non già un atto normativo avente forza di legge, non può in alcun modo, disporre alcuna limitazione alla libertà personale, in quanto questa decisione spetta esclusivamente al Giudice ordinario e solo per determinati soggetti, per i quali dispone la permanenza domiciliare per casi specifici,  non certo per una vastità di persone o addirittura per la popolazione nazionale. 

Altresì nemmeno una legge o un atto normativo avente forza di legge, come i decreti leggi, adottati peraltro dal nuovo Governo, potrebbero prevedere la permanenza domiciliare verso una vastità di soggetti indeterminata. Ne consegue quindi, che i DPCM sono illegittimi perché violano l'art. 13 della Costituzione e di conseguenza i Giudici ordinari, hanno il dovere di disapplicare tale provvedimento, in caso di contestazione da parte delle forze dell'ordine, del reato di violazione della permanenza domiciliare prevista dai DPCM, da parte di un qualsiasi soggetto, non autorizzato da comprovate esigenze e per il quale è prevista una sanzione. Per quanto riguarda questo nuovo Governo, guidato da una personalità autorevole e riconosciuta a livello internazionale, potrebbe essere un Governo inedito, ovvero in base alle evoluzioni che potrà avere, dal semplice Governo di scopo, potrà evolversi in altro e andare oltre. Esso infatti, per caratteristiche, non rientra in alcuna "etichettatura" con la quale solitamente vengono definiti i diversi Governi, non essendo né istituzionale, né tecnico, né politico. È stato definito Governo del Presidente, perché il Presidente della Repubblica ha voluto fortemente Mario Draghi al quale dopo la nomina, gli ha affidato l'Esecutivo. Dopo il Governo Ciampi del 1993 e il Governo Monti del 2011, quindi è la terza volta che a seguito di situazioni eccezionali in cui versa il Paese, il Capo dello Stato in carica, risulti decisivo nella scelta di un Presidente del Consiglio, ma solo quello guidato da Ciampi, presenta delle analogie, essendo "misto" tecnico-politico. Attualmente non sappiamo quindi, se il Governo Draghi esaurirà la sua ragion d'essere, per tutta la durata e la gestione della pandemia e della relativa gestione dei fondi destinati all'attuazione del Recovery Plan, oppure il mandato politico, arriverà a scadenza naturale della legislatura, quindi tra due anni, passando tra l'altro, per le elezioni del nuovo "inquilino" del Quirinale del prossimo anno.

Fin qui comunque, il Governo Draghi, ancora non ha stupito gli italiani né per scelte né tantomeno per un netto cambio di passo con il precedente. Negli ultimi giorni, ci sono state le prime riaperture per alcuni settori, ma sono apparse tali più di facciata che di sostanza. Attendiamo comunque fiduciosi, nonostante non esista ancora un vero piano estivo per le vacanze e per rilanciare il turismo nazionale.

VIII.-Riflessioni sulla pandemia e sulle sfide, che attenderanno il Mondo in futuro.

I bilanci ovviamente, vengono sempre stilati alla fine di un determinato percorso e di un particolare momento storico, in cui riportare successi, progressi, miglioramenti, ma anche insuccessi e fallimenti, non come invece qualcuno, con ruoli decisionali anche importanti, ha provato maldestramente a fare, a neanche metà del percorso di questa pandemia.

Si possono però fare riflessioni e considerazioni, magari anche moniti costruttivi e utili per cercare di infondere un approccio sicuramente più consapevole verso il futuro, in virtù delle esperienze raccolte sul campo. Pensando a questa pandemia, di sicuro non così letale come altri virus, tipo l'ebola, ma tale da dover  giustificare i lockdown a livello globale, abbiamo visto quali conseguenze ed effetti drammatici possa aver prodotto in termini sanitari, economici, sociali, psicologici e di stravolgimento di equilibri politici, lavorativi, familiari, di stili di vita e di abitudini, ad ogni latitudine del nostro Pianeta. Abbiamo assistito a tutte le inadeguatezze dei vari Governi nelle scelte adottate, ad errori macroscopici e a paradossi, dettati evidentemente, da una generale impreparazione,   ma parallelamente, abbiamo assistito anche a speculazioni di varia natura, da parte di chi, ha sfruttato il periodo, per un proprio tornaconto economico. La riflessione scatta allorché constatando, che a seguito di una pandemia di questo livello, gli effetti globalmente intesi, siano stati devastanti, cosa potrebbe succedere, se cominciassero invece a scarseggiare risorse e beni di prima necessità per l'uomo?

A tal proposito infatti, si paventa che tra circa 50 anni, l'acqua, che è una risorsa vitale sia per l'uomo, che per la fauna terrestre, comincerà a scarseggiare e per evitare che si verifichino disequilibri, disordini, soprusi, speculazioni e guerre, è il caso che sin da ora, si studino e si progettino piani adeguati, per una reperibilità alternativa. 

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